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Narrativa. È consuetudine di certe narrazioni anteporre il casuale
ritrovamento di un manoscritto (cfr. Poe, qui a p. 87), ma il “mucchio di fogli
fittamente dattiloscritti” (p. 18) riporta la storia di un tormentato rapporto
amoroso. Scrittrice di stile raffinato, la Casagrande ha una naturale
disposizione alla ‘normalità’ delle situazioni, che non vuol dire banalità,
tutt’altro: c’è, da parte femminile, un autentico desiderio d’amore che
nell’uomo invece appare più legato a esigenze fisiche; forse la donna teme
l’inganno, eppure non riesce a rinunciare a un sentimento più forte di lei;
in tale contesto – non di rado ambiguo o svagato – il romanzo sviluppa un’acuta
indagine psicologica.
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Recensione |
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