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Poesia. In Barbieri la memoria si è fatta quasi splendore, con zone opache, entro cui la sua sensibilità sfuma in un linguaggio spesso di lancinante purezza, di estrema crepuscolare nostalgia: il tempo vi infrange (anche per una probabile condizione psicofisica) le velleità più ardue, la spinta vitalistica, facendo ripiegare la scrittura in umbratili segni: “solo | in un sogno liquido – senza luce – ” (ultimi due versi da Come in un acquario); questa particolare cifra stilistica rende quindi riconoscibile l’autore, risultato a cui è giunto per naturale inclinazione.

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