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Poesia. In un’opera per
affinità (elettive?) chiaro il ‘passo a due’ e inevitabile il confronto, né il
critico può esimersi, ma anziché in due parti riservate i testi si alternano:
pagine pari per Gentilucci, dispari per la Piovesan; le relazioni semantiche e
stilistiche sono così dirette. Il primo amplia la scrittura in cui si nota
un’apprensione materica (biologicamente), es. Le mosche; la seconda più
stringata e composta porta echi classici come ‘famiglia d’erbe’ (La tua
latitanza; cfr. Foscolo: Dei sepolcri, v. 5); essenzialità che sa
liberarsi dai vincoli imposti.
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Recensione |
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