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Israel
Noemi Ruth (Trieste), scrittrice, vive a Trieste.
Ha
pubblicato: L'isola delle Rondini (20002 [1998],
teatro), Béla Ferenczy nella stagione delle zucche (1999,
teatro), Monologo femminile della domenica
(2002, teatro, in "Libera o Liberata"),
Dieci e Mezzo (2002,
narrativa), Amici per caso (2005,
narrativa, in "Gatti Magici: Amicizie particolari";
premio "Bastet 2005"), Mezza Castità (2007,
teatro), Tertium non datur (2009, commedia),
La Scrittura (2009), Una fashion doll a palazzo.
Catalogo della mostra al Museo Postale e Telegrafico della Mitteleuropa e
Sezione Filatelia - Trieste 9/03-6/04 2019
(2019).
Sulla sua attività letteraria hanno scritto, tra gli altri:
A. Giunti
[Amici per caso] «Il lettore che apre l'antologia per la prima volta non
ha dubbi: i racconti sembrano favole. Ma non è così. I protagonisti sono reali,
le emozioni autobiografiche. Comun denominatore delle trentuno storie inedite è
infatti l'amicizia commovente tra gatti di ogni razza e colore e altri animali:
felini vecchi e zoppi, mici dispettosi e gattine innamorate che dividono la loro
vita con coniglietti nani, tartarughe, furetti e gabbiani.» -
C. Muscatello
[L'Isola delle Rondini] «La vicenda assume alla fine i toni di un
"intrigo internazionale", per svelare il quale la scena si sposta nell'isola di
Corfù.» -
L. Nanni [Mezza Castità] «Funzione
del teatro è spesso la rappresentazione della quotidianità, banale o
superficiale, tipica di certe mentalità borghesi: il pettegolezzo nasconde
l'invidia e il senso di disagio, il vuoto interiore: non è facile mutare,
proprio per la posizione di ciascun elemento. Nei due atti la Israel conduce
abilmente il gioco delle parti e caratterizza i singoli personaggi con una
serrata trama dialogica: dialoghi 'dal vivo' in cui sembra mancare la ricerca
esistenziale. Profondità di significato che l'autrice riserva a chi sa leggere
oltre le parole.» -
A. Perini
[Dieci e Mezzo]
«Nel libro spicca la figura del "barone" della medicina
Ligeti, ritratto in quattro racconti. Ligeti è un personaggio con un'accezione
negativa e positiva al tempo stesso, una specie di "guascone" che dà una mano
agli altri, che grazie alla sua arguzia risulta sempre vincitore, ma che non
perde mai la propria identità di professore, di cui va molto fiero,e che rimane
sul piedistallo.» - Quotidiano "Il
Piccolo"
[Dieci e Mezzo] «L'autrice utilizza con semplicità stili narrativi
diversi, dal racconto divertente al dialogo teatrale, dal bozzetto all'articolo
giornalistico. Ogni novella fotografa scorci di ordinaria vita relazionale:
l'esame universitario, la riunione del circolo, un consulto medico, una visita
di cortesia.» - Rivista "InCittà, Ts"
[Dieci e Mezzo] «Una raccolta di dodici favolette morali, che evocano l'immediatezza di
quelle di Esopo e mettono in risalto la profonda ricerca linguistica e l'enorme
attenzione per le contaminazioni del dialetto triestino, che caratterizzano il
gergo della popolazione tergestina di oggi. Di fatto, un libro che si inserisce
in modo assolutamente meritevole di lode nel filone della letteratura
triestina.» -
M. Rondi
[Béla Ferenczy] «La necessità di comunicare, ma anche la possibilità di
trovare un terreno fertile per parlare, si rincorrono tra i personaggi del
volume, in un tessuto letterario arricchito da pause, anagrammi, simboli ed
armonie che ricorda Beckett, Wesker e Jonesco.» -
P. Spirito
[Béla Ferenczy]
«Un testo che intesse storie e storia
in una trama di sapore centroeuropeo, vuoi per i caratteri messi in scena, vuoi
per quel girovagare intorno alle memorie in un'atmosfera da violini tzigani e
ricordi di guerre lontane. Il volume sembra nato per essere portato sul
palcoscenico, con i tre personaggi principali impegnati in un ironico dialogare
ricco di echi e richiamo musicali e letterari.».
cocomontblanc@yahoo.it
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