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Pennone
Marco (Savona 1955), poeta, scrittore, saggista, commediografo, traduttore dei classici greci e latini, diarista, polemista, filologo e critico letterario, vive a Savona. Ha pubblicato diverse opere letterarie, di poesia:
Primo quaderno verde (1973),
Secondo quaderno verde (1976),
Quaderno blu (1976),
Poesie 1972-76 (1976), Passato
(1978), L’isola dei bucanieri. Poesie di un confinato
volontario in Giamaica (1982), Lo Spirito
della Terra. Poemetto mistico (1982), Dischiudi le
tue porte all’innocenza (1983), Spleen
(1983, sonetti), Novecento (1984, silloge
pubblicata nell’antologia “Spiragli 6”),
Improvvisamente un pensiero (1984), Poesie scelte (1988),
Antologia poetica 1972-1978 (1992),
Canto del drogato (1993), Cori di numeri impersonali
(1994), I capelli biondi eran sciolti al vento
(2000, versione in italiano moderno delle più belle liriche del "Canzoniere"
petrarchesco), E ora sei là... (2001), I
segni raccontano... (2001), Ponte delle
sirene (2001), Il canto di Demòdoco
(2002), 36 haikai sui mesi e le stagioni
(2003), Isserò un vessillo (2004); di saggistica: Pascoli: da Lyra
al Liber de poëtis. Dal momento filologico al momento creativo
(1978), La lettura ovidiana del Marino. Dalle
Metamorfosi all'Adone (1981), Rassegna sugli scrittori savonesi del
Quattrocento (1984), Preistoria
dell'antologia pascoliana Lyra (1985, in "Giornale storico
della letteratura italiana"),
Il fascino della Commedia dantesca (1995), Due studi pascoliani (1995),
Modernità del Petrarca (1996), Pascoli e Virgilio (1996),
Breve storia della letteratura greca
(1996), Breve storia della letteratura
latina (1996-2000, a puntate sulla rivista "Sentieri tra lo
scibile"), Topònimi di orifine vegetale nella provincia
di Savona (1998), Motivi filosofici nelle Confessioni di
Sant'Agostino (1999, in coll. con G. Tessitore), Antologia
critica sulle "Confessioni" di Sant'Agostino (2000, in coll. con G.
Tessitore), Comenio maestro e sacerdote
(2000, in coll. con G. Tessitore), Note sul Pascoli
latino (2002), Appunti di
letteratura umanistica (2002, a puntate sulla rivista "Sentieri tra
lo scibile"), Latinisti e grecisti nella letteratura
italiana del Novecento (2002-03, a puntate sulla rivista "Sentieri
tra lo scibile"), Storia
della filosofia in ricordo del prof. Bruno Musso (2003, con in appendice articoli suoi
e di G. Tessitore),
Aldo Capasso, poeta e scopritore di talenti (2004),
Giovanni Boine tra Plausi e Botte
(2004), Angiolo Silvio Novaro poeta per l'infanzia...
ma non solo (2004), Ceccardo Roccatagliata
Ceccardi, il bohémien delle lettere liguri (2004); di narrativa: Racconti del
brivido, del mistero e del terrore
(1998, 2 voll.); di teatro: Il Signor X
e il Signor Y. Dialogo tra due facce di uno stesso paranoico (1975), L'alone della luna
(1983). È presente in oltre 100 tra antologie, dizionari, repertori bio-bibliografici, rassegne, cataloghi,
siti internet e dal 1979 collabora con riviste, periodici e quotidiani.
Ha partecipato a numerose mostre di poesia. Scritti suoi e della moglie
Gabriella Tessitore si trovano nella Biblioteca Universitaria di Budapest. Ha
ottenuto decine di riconoscimenti in concorsi letterari locali (anche per il
dialetto), nazionali e internazionali, tra cui il primo premio “Janus Pannonius
1998” per la narrativa. È stato nominato membro honoris causa di varie Accademie
e Associazioni culturali. Ha curato la prefazione e le note di copertina di vari
volumi. Dal 2001 svolge
un'intensa attività di conferenziere e presentatore di eventi culturali; è tra i
fondatori (2002) del primo "Caffè filosofico" sorto in provincia di Savona.
Sulla produzione letteraria di P. hanno scritto:
A. Arcifa «In séguito al suo curriculum
vitae, di cui sarà pubblicata una nota per i lettori de “Il Tizzone”, al suo
vivo attaccamento alle nostre iniziative e ai molti premi conseguiti, mi è caro
comunicarle di averla nominata socio onorario del Cenacolo che ho l’onore di
presiedere.»; Associazione “Nostra Spezia”
«P. è stato segnalato per la sua attività critica, volta ad indagare i rapporti
tra letteratura greca e latina e letterature moderne.»; D. Astengo «La ringrazio del
libro [Improvvisamente un pensiero], che ho letto con vivo piacere. Ho
avvertito echi dei suoi buoni studi, ma anche fermenti nuovi che potranno essere
fruttuosamente approfonditi.»;
G. Aglieri «La sua poesia, a tratti 'difficile', diciamolo pure, densa com'è di ascendenza e virtuosità calligrafiche (che non diventano mai virtuosismo perché sempre rimangono dentro l'ambito della necessità, dello scopo espressivo), è tuttavia ricca di quel prezioso ingrediente che è la godibilità, l'attitudine a creare un'ampia risonanza nei pensieri e nei sentimenti di chi vi si
addentra.»; C. Camporesi «Tenero ritratto
della coppia innamorata, questa poesia. Ci conduce dentro la casa dove il
quotidiano si dipana alla luce del sogno e della immaginazione. La dedizione
reciproca rende l'isola il luogo ideale per vivere la vita terrena e l'attesa
dell'altrove.»; M.T. Carrozzo «P. ha uno
stile caratterizzato da ricercatezze e particolari. Le sue composizioni
incantano il lettore che segue i voli pindarici dell’a. senza il minimo
sforzo.»; F. Castellani-V.
Ursini «Canti Bizantini sono paragonabili, per mole e per
stile, alle Laudi di Gabriele D'Annunzio.»; E. Concardi «Il P. poeta conferma la sua grande nostalgia per il passato, non più revocabile, non più matrice di modelli esistenziali e culturali per l'oggi, ma soltanto rimpianto, sogno, museo.»;
G. D'Alessandro «Poesia forbita, con meraviglioso gioco di sillabe e per felici accostamenti euritmici, che dànno sollecitudine alla vigorìa delle immagini e dolcezza di toni al canto poetico, pienamente rispondente alle implicazioni psichiche ed alle risonanze sentimentali. Una produzione letteraria che definirei eccellente per la sua lirica compostezza e per gli accettabili contenuti umani, una poesia che mi appare come lo specchio del nostro tempo.»;
S. De Bressieux «La poesia di P. crea un'atmosfera di
sogno.»; M. Delpino e P. Riceputi «Le pennellate poetiche di P. sul paesaggio ligure suscitano immagini di afflato lirico e ispirano una pace
panica.»; E. Diedo «In Tanti e tanti
anni fa... P. si afferma parafrasta di Edgar Allan Poe – da "Annabel
Lee". Il gesto, emulo dell’eccellente letterato, è emblematico del
privilegio col quale un marito-poeta innamorato pazzo della sua donna-moglie
defunta cerca di renderle adeguato omaggio.»;
R. Di Pietro «Riconosco che merita la vostra feconda attenzione, particolarmente nel campo della cultura, ricchezza che si può trovare al suo fianco.»;
M. Faella «La sua attività saggistica spazia
dalla letteratura greca, latina, italiana, con riferimenti a quelle straniere.»;
F.M. Favale «Quella di P. è una poesia agguerrita nel clima e nei dettagli, ricca di immagini risentite e di soavi cadenze, ora magmatica nelle acri salsedini quotidiane ora affabilmente aerea negli aliti immaginativi.»;
P. Ferrari «...lirica di elevato contenuto filosofico: un plastico e profondo esame dei mali del mondo e dell'uomo...»;
F. Fortunel Gemignani «Ho terminato da
alcuni giorni la lettura del suo lavoro monografico su Angiolo Silvio Novaro
“poeta per l’infanzia e non solo”... Mi ha scaldato veramente il cuore rileggere
i versi in appendice; ripercorrere con la mente, la mia infanzia sui banchi di
scuola, di legno, a due posti... ma, soprattutto, mi è parso un doveroso atto di
giustizia reso alla memoria di un poeta che ingiustamente è stato confinato in
soffitta perché considerato di serie minore.»; da una prefazione dell'editore Gabrieli
«Lo stesso lettore avvertirà nell'essenza di queste liriche il carezzato disegno di un sogno, quello di alimentare nel cuore l'eterno.»;
A. Ghelardini «I sonetti di P. sono di rara potenza ed emotività.»;
E. Giovando «Nella sua poesia ho
creduto di avvertire sentimenti, ora di solitudine ora di sconforto, sfocianti,
però, nella speranza di liberazione in un tempo irreale, onirico. Tutto ciò
congiunto ad una profonda intimità meditativa, esistenziale. Sempre aoerente la
tematica. Lodevole, a mio avviso, l’opportuna abbondanza di accenti tònici e
fònici che agevolano notevolmente la lettura. Ben bilanciata, tecnicamente, la
metrica, che infonde al verso una delicata musicalità.»;
Giuria del premio "Bontempelli-Marinetti"
«Il nostro a. ci ha offerto, con stile apprezzabile, una poesia immediata e
accattivante, rivelatrice di reale talento e chiara sensibilità. Ricordiamo che
i 'rondisti', non a torto, consideravano l'arte letteraria come strettamente,
esclusivamente arte, più precisamente 'arte della parola'. Il vero poeta non può
che riconoscere questa verità.»;
T. Giùttari «Questa poesia è frutto di un'ispirazione e di un esercizio volutamente raffinati, di uno stile, espressivo ed esistenziale, che disegna rarefazioni e vertigini improvvise, émpiti in cui il tempo, per mezzo della parola, si istituisce appunto come cronofazia, e si rovescia per mostrarsi nella sua verità, in quella alètheia greca che consente la permanenza solo dell'autentico, dunque del non dimenticabile, del memorabile.»;
C.F. Goffis «La sua poesia scopre un'ascendenza liberty.»;
C.M. Grandi-A.
Ghelardini «L'a., già noto per la sua attività letteraria,
criticamente valida, e per i premi conseguiti, riceve questo nostro ulteriore
riconoscimento per i pregi formali e di contenuto dei suoi racconti. Rilevanti
lo stile scorrevole, una certa originalità delle trame e quella 'felicità del
narrare' che è caratteristica dello scrittore impegnato.»;
Icosaedro International Studio Editoriale «Attento ai valori fonici e metrici, in poesia ha portato alle estreme conseguenze la lezione del Decadentismo storico
europeo.»; G. Luongo Bartolini
«...diamo atto all'a.... di aver ribadito con questa sua pubblicazione la
validità del Pascoli poeta originale, mai completamente sviscerato nel divenire
del tempo.»; G. Marra «Da molti anni una
delle presenze più attive nell'odierno panorama letterario italiano.»; R. Masone Beltrame «Una poesia aristocratica, per rapidi cenni, lungo le vie inesplorate di un tenero tempo vissuto con sottile tormento, con speranza di luce.»;
G. Massarelli «Siamo riusciti a camminare col poeta lungo i viali turbolenti della vita, presente e passata, leggendo i suoi forti ed inebrianti versi.»;
don C. Matricardi «Esprimiamo il
nostro apprezzamento per le liriche, che consideriamo un regalo-anticipo, per la
loro finezza e originalità.»;
N. Menna "Dizionario autori contemporanei" «Le sue opere poetiche sono improntate a una grande cura formale, alla ricchezza dell'effetto e alla musicalità dei
versi.»; F. Molteni «P.,
studioso di filosofia e letteratura, è pure eccellente poeta.»; L. Nanni «...ed è con questo
anelito che P. si dimostra poeta, nei particolari che potrebbero sfuggire a un
animo meno sensibile.»; G. Nocentini «È davvero un
'vivere altrove' quello dello scrittore polifonico P. che riemerge nel reale per
ripercorrere indimenticabili istanti lirici del vissuto personale; immersione in
una vita passata, alla ricerca di un confine non geografico, di un'esistenza
vissuta in simbiosi con la sua donna, ma soprattutto l'immersione nel mondo
sommerso del suo sogno d'amore, dove la vita è uno dei tanti giuochi possibili
e l'a., registrandone i colori, le fragranze, il mistero della morte, schiude la
porta di un labirinto magico e misterioso insieme.»;
F.S. Olivieri «I tuoi due saggi, l’uno sul
“Fascino della Commedia dantesca“ e l’altro sulla “Modernità del
Petrarca”, esprimono alti concetti di umanità e civiltà; a parte il loro valore
dal punto di vista letterario e linguistico. Le tue poesie… sono bellissime.»;
P. Pastorino «P., in tre paginette, ricorda
A.S. Novaro, il poeta imperiese noto per le sue poesie dedicate all'infanzia.
Sì, diciamolo pure, qualche puerilità ve la riscontro, ma l'armonia del verso
non vi fa difetto. A.S. Novaro, paludato nel ventennio, ha ceduto il trono al
fratello Mario, ma non lo scettro del 'fabbro armonioso'.»;
R. Peluffo «Mi rallegro con lei per il suo
non facile lavoro di ricerca e per la squisita sensibilità dimostrata verso il
nostro Sodalizio.»;
G. Posteraro «La sua eclettica attività lo
avvicina idealmente ai grandi maestri del Decadentismo europeo, dai quali trae
ispirazione.»; L.
Pumpo «Di lui piace la pagina descrittiva, tra adesione a canoni di
limpida modernità e toni memoriali e passionali.»; rivista
Il tratto d’unione «Vogliamo complimentarci
per l’opera “Improvvisamente un pensiero“ che valorizza diversi e importanti
momenti del suo lirismo, accanto ad un’estetica di pensieri, che sotto la penna
assumono il benessere della buona poesia.»; rivista
Verso il Duemila «P. ha il continuo desiderio di attingere la verità
e di manifestare la cultura in maniera autentica.»; G.
Ruffino «Desidero vivamente compiacermi con lei per la sua raccolta
di poesie [Improvvisamente un pensiero] che io ho apprezzato per il loro
contenuto e la vena poetica. Ho altresì apprezzato il suo “piacere sottile che è
sotteso a raccontare e al raccontare in versi”. Bravo, caro P., sarò lieto di
leggere ancora ulteriori fatiche letterarie che mi auguro possano trovare
meritati riconoscimenti.»; Società letteraria di Verona
«I titoli da lei inviati hanno riscosso la più viva attenzione»;
Società Savonese di Storia Patria «Ogni
contributo agli studi sulla cultura savonese è sempre importante, e siamo lieti
di questa sua ricerca, che ci auguriamo possa essere seguita da altri fecondi
studi, sia di carattere locale, che generale, per noi sempre interessanti.»; D.
Tabacchi «Tiene in serbo il suo capolavoro, Canti Bizantini,
che pubblicherà in futuro.»; M. Tamás-Tarr Bonani
«Queste liriche – secondo gli ufficiali canoni teorici ed artistici – hanno
tutte le caratteristiche che ci si aspetta dalle poesie d’amore: esprimono
intuizioni e sentimenti attraverso immagini che sono capaci di commuovere
chiunque, non soltanto il diretto interessato.»;
M. Tarabugi-G.
Tonelli «Perfezionandosi in filologia classica all'Università di
Genova, è stato segnalato per la sua attività critica, volta ad indagare i
rapporti tra letteratura greco-latina e letterature moderne.»; F. Tralli «Questa di P. è una sorprendente poesia... che non si abbandona a considerazioni prettamente poetiche ma tenta di costruire un'emozione creativa, una considerazione smaccatamente oggettiva.»;
O.G. Ugolotti «Due studi pascoliani sono un volumetto che noi riteniamo essere molto utile a chi si cimenta nella semplice-difficile arte chiamata
poesia.»; V. Ursini (dal "Dizionario
di artisti e scrittori contemporanei") «Dopo le prime prove degli anni
Sessanta e Settanta, dal 1979 al 1982 ogni sua energia è assorbita dal progetto
dei Canti Bizantini, opera poetica dedicata all'estetismo 'fin de
siècle', rielaborato con sconfinata ammirazione e l'uso della mimesi diretta a
livello lessicale e stilistico, ma anche con una sorta di affettuosa e garbata
ironia alla Guido Gozzano.»; N. Venanzi
«Il racconto di P. ha per oggetto il 'bestialismo', rischio sempre presente
nella vita dell'uomo razionale.»; W. Venanzio
«La sua bibliografia inizia nel 1979 con una recensione su un poemetto latino
del Pascoli uscita sulla rivista di letterature classiche "Maia" e vanta tuttora
oltre un centinaio di titoli, compresi gli interventi polemici sul quotidiano
ligure "Il Secolo XIX".»; R. Venturiello
«Accanto alle liriche tradizionali sulla vita, sull’amore e sulla morte, ha
portato avanti un tipo di poesia ‘oggettiva’ e ‘visiva’ ispirandosi a celebri
opere artistiche liberamente reinventate e ‘rivissute’.».
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