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Un giardino, una storia:
“Questi nostri Anni così”

Un giardino ombreggiato e quieto, seggiole disposte nel distanziamento coronavirus, un ampio tavolo rotondo intorno al quale siedono: la Dr. Raffaella Gasparri, Assessore alle politiche socio–assistenziali, Welfare, Associazionismo e Volontariato, Gemellaggi e scambi culturali, Cultura e Comunicazione, Mara Martelli, Referente Biblioteca e Fosca Andraghetti autrice di Questi nostri Anni così (Ed. Carta e Penna 2020)

da sx.:Raffaella Gasparri, Fosca Andraghetti e Mara Condori.

Sabato, 12 settembre 2020 alle ore 16,30, incontro a Conselice (Ravenna) nel giardino della Biblioteca Comunale Giovanni Righini Ricci per ascoltare e dialogare con l’autrice di questo libro. Aleggia un’atmosfera cordiale e quel senso di curiosa attesa che spesso accompagna la presentazione di un libro. Un po’ come essere nel salotto buono di famiglia assieme ad amici speciali che hanno una passione comune: il piacere della lettura.

Dopo il benvenuto e i saluti di rito, Mara Martelli legge dalle prime pagine l’elenco dei personaggi, numeroso, che  ha voluto inserire per consentire un’immediata collocazione nel corso del racconto. Suggerimento, dice, di chi l’ha seguita in questa nuova avventura fornendole anche preziosi suggerimenti e quant’altro richiede un primo approccio con un manoscritto.

Gruppo di ascolto (publico).

da sx.: Raffaella Gasparri e Fosca Andraghetti.

Fosca Andraghetti e in primo piano Mara Martelli.

Una seconda lettura l’ha proposta Mara Condori, coordinatrice con Marcello Camilli del gruppo ‘Forte… mente Lunetta Gamberini’ - Bologna.

C’è attenzione all’ascolto del vivace dialogo tra Gasparri e Andraghetti che risponde alle domande intercalando con piccoli tasselli del suo privato, raccontati con leggerezza e un pizzico di autoironia.

Scrivere storie è, per lei, collocare dei personaggi in un ampio palcoscenico incrociandone vite e ruoli, è gestire sentimenti e le azioni che li animano con tutte le sfumature possibili.

La storia che Fosca Andraghetti ci propone è, in realtà una lunga lettera – racconto: protagonista è Silvia, seconda moglie di Michele –, noto neurochirurgo a livello mondiale e anche capo e riferimento indiscusso della Family, una sorta di clan familiare dove non mancano i buoni sentimenti ma nemmeno trame complesse con gioie, dolori, ripicche, gelosie, calunnie... ciò che il quotidiano ci presenta. E neppure manca il fantasticare curioso permeato di malizia sottile e di finta innocenza che può danneggiare la rispettabilità e il buon nome delle persone. Michele conosce bene cosa può scaturire dalla Family; mai vorrebbe che Paola, la sua unica amatissima nipote si trovasse coinvolta i pettegolezzi spiacevoli senza avere alcunché per difendersi e non soffrire. A Silvia chiederà di scrivere le loro storie: una sorta di testamento morale, una verità inconfutabile da consegnare a Paola, affinché ne faccia tesoro sempre e in ogni occasione necessaria.

da sx.: Raffaella Gasparri, Sergio Ducci e Fosca Andraghetti.

Omaggio floreale per l'autrice.

Noto nella Family è il continuo confronto con Laura, la bellissima e carismatica prima moglie del nostro e madre dei suoi due figli, che ha scelto di cambiare vita e sposare poi un uomo che non le faccia mancare la sua presenza mantenendola nell’agiatezza in cui è abituata fin dalla nascita.

Nel suo dialogare con Raffaella Gasparri e con il pubblico, anche dopo il termine della presentazione, emergono altri amori, amicizie che si frantumano e altre che si formano. Un avvicendarsi e incrociarsi di persone e storie. E anche di dicerie fonti di timori come verità distorte sul segreto che l’ex marito di Silvia le ha taciuto per troppo tempo.

Il libro inizia con l’infarto di Michele, proprio il giorno del trentesimo compleanno di Paola, sarà lei la voce narrante delle prime pagine che evidenzierà vizi e virtù delle persone maggiormente coinvolte nel matrimonio di Michele con Silvia.

Confronto che prosegue anche tra Fosca Andraghetti e i suoi interlocutori. Così confessa di divertirsi rileggendo a distanza le sue storie, ma anche di stupirsi per tanta fantasia!

E sì, lo dice anche Silvia che questi suoi amici ritrovati o nuovi, sono tutti belli eccetto uno, ma erano gli anni in cui la gioventù reale di quell’epoca aveva, in genere, un aspetto più che avvenente, quasi come gli attori del cinema!

Come crea i suoi romanzi? Un’idea che sviluppa magari camminando per strada, che riporta in un taccuino, nel tovagliolino di un bar… Tutto poi raccolto in una busta che le servirà per iniziare il manoscritto che conserverà assieme alla prima bozza cartacea del libro.

Non trascura i viaggi; in questo libro, molti dei personaggi si spostano, traslocano con tutto ciò che caratterizza lasciare un luogo dove abbiamo respirato, amato, riso e pianto.

Racconta anche dei suoi diari di viaggio che, spesso, costituiscono l’ambientazione delle vicende che narra. In Questi Anni così si tratta di Ischia, l’isola verde che ha frequentato per molti anni e che porterà sempre nel cuore.

Anche dall’ambiente di lavoro ha tratto molti spunti. Ecco, spunti da cui dipanano, poco per volta, le sue storie fantasiose con un pizzico di vissuto.

Ancora una domanda sulle sue origini. Sì, è originaria di queste zone che l’hanno vista studentessa, immemorabili le sue corse in bicicletta per andare al lavoro nei mesi estivi oppure per non perdere il treno che la portava a scuola: lei voleva studiare! Lo ha fatto e non ha ancora smesso. Certo, un po’ di nostalgia, Bologna è una città stupenda che le ha donato anche tanti amici, ma la vita nei piccoli paesi è, a suo dire, più semplice e accettabile soprattutto oggi.

“Amare significa capire, fare un passo indietro, se necessario, e guardarsi negli occhi sapendo di essere sinceri”

Fosca Andraghetti - Questi nostri Anni così

° ° °

Raffaella Gasparri ha scritto: Grazie a Fosca Andraghetti che, in questo pomeriggio, ci ha accompagnato nel mondo elegante ed aristocratico dei suoi personaggi e con i quali abbiamo ritrovato anche un po’ di noi, di famiglia e di amicizia.

A presto!

#laculturanonsiferma

Servizio Fotografico a cura di Sergio Ducci

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