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Recital di poesie con intervista

Roberta Degl’Innocenti
Firenze, 9 novembre 2011

Mercoledì 9 Novembre 2011, presso l’Auditorium della Cassa di Risparmio di Firenze in Via Folco Portinari n. 5, si è svolto l’evento culturale del mese di novembre che prevedeva un Recital di poesia con intervista.

da sx: Andrea Pericoli, Manuela Pana, Lia Bronzi, Duccia Camiciotti, Martina Donati e Giancarlo Bianchi.

Questi gli autori protagonisti della serata: Giancarlo Bianchi, Martina Donati, Lucio Giuliodori, Manuela Pana.

Introduzione e interviste di Lia Bronzi, Presidente della Camerata dei Poeti. Conclusioni di Duccia Camiciotti, Vice Presidente. Letture di Andrea Pericoli e degli autori. All’organo il Maestro Samuele Montagna.

Luis Delgado.

All’inizio della manifestazione è stato chiamato il poeta Luis Algado ad aprire con una sua poesia dal titolo Tango di vino, seguito da Lia Bronzi che ha spiegato come si sarebbe svolta la serata e presentato i protagonisti. Sono state lette poesie tratte dai libri Memorie per Adolfo Oxilia (di Giancarlo Bianchi), Chicche di sole e di luna, (di Martina Donati), Radici d’anima (di Manuela Pana). Le poesie del libro di Giancarlo Bianchi sono state lette dall’attrice Ilaria Bucchioni, per gli altri libri dalle autrici stesse e dall’attore Andrea Pericoli. Le poesie di Lucio Giuliodori (che risiede e insegna a Mosca) sono state scelte e lette da Roberta Degl’Innocenti, in un percorso dal libro Musica dentro e un testo (Ophelia) dal libro Alchimia surrealista, quest’ultimo letto in italiano ed in inglese.

Un breve cenno biografico sui protagonisti della serata:

Giancarlo Bianchi, poeta e pubblicista, già redattore di Hellas, ha vinto molti premi e pubblicato diverse raccolte: Poesie, Frammenti, Bandiere Pulite, Il ramo del primo sole, Rugiada nella rete d’oro, Come una monodia, Nel cuore dell’azzurro, E’ autore del saggio La limpida follia del sogno, dedicato a Dino Campana. Ha vinto molti importanti premi. E’ Segretario di Pianeta Poesia per il quale cura una rubrica on line (www.noveentopoesia.it). Collabora alla Rivista Pegaso di Mario Mazzoni. Ha fatto parte del Consiglio Direttivo della Camerata dei Poeti.

Giancarlo Bianchi.

Martina Donati (a dx) vicina a Duccia Camiciotti.

Martina Donati è nata a Bagno a Ripoli (Fi) e risiede a San Giovanni Valdarno (Ar). Scegliendo fra le tante poesie scritte ha deciso di pubblicare una prima raccolta, intitolata Chicche di sole e di luna (2011), ed ha recitato alcune poesie estratte dall’opera presso La Camerata dei Poeti. Personalità attiva nella cultura fiorentina è socia delle associazioni “Giglio blu” e “Camerata dei Poeti”.

Manuela Pana è nata a Timisoara in Romania il 31 dicembre 1973 e risiede a San Giovanni Valdarno (Ar). Scrive racconti e poesie in lingua italiana. Ha pubblicato nel 2010 la raccolta di poesie Radici d’anima. Ha ricevuto numerosi premi ed è attiva nella cultura fiorentina come socia delle associazioni “Giglio blu” e “Camerata dei Poeti”. E’ presente anche in diverse antologie.

Manuela Pana.

Roberta Degl'Innocenti legge alcune poesie di Lucio Giuliodori residente a Mosca.

Lucio Giuliodori (1974), dottore in filosofia e insegnante di italiano in Russia, ha già pubblicato le raccolte di racconti Sogno dunque sono e Arte Regia, il saggio Il Risveglio, il romanzo Godo d’arpeggi e le raccolte di poesia Alchimia surrealista e Musica dentro. Ha vinto il Primo Midgard Narrativa 2006, il Premio Segni e Visioni 2007 e il Premio la Pergola Arte 2009.

Lia Bronzi ha introdotto l’opera di Giancarlo Bianchi, Memorie per Adolfo Oxisilia, per il quale Ilaria Bucchioni ha eseguito diverse letture. Riportiamo, qui di seguito, la prefazione al libro, scritta da Lia Bronzi.

Ilaria Bucchioni recita alcune poesie di Giancarlo Bianchi.

…(…)…. Il poeta e saggista Giancarlo Bianchi, nel suo variegato procedere letterario, ama attingere ai ricordi per trovare in frammenti di essi la dimostrazione di come il futuro abbia un cuore antico, nello scatto diacronico di una luce che divide il tempo e riporta all’origine secondo una geometria spirituale e umana che permette di rappresentare una persona, Adolfo Oxilia, appunto, che si è interiorizzato nell’autore senza esaurirsi ed il farlo ritornare alla memoria, è definitiva ammissione della sua intatta imperdibilità. In tal senso Giancarlo Bianchi, avverte il bisogno di riappropriarsi dei punti salienti del passato, per trarne cose che sembrano marginali, ma che al contrario sono il sale della nostra cultura in generale e di quella fiorentina in particolare. Fa ciò con amabile sensibilità, tanto da dedicare ad Oxilia, Presidente della Camerata dei Poeti di Firenze per 14 anni, succeduto e voluto da Domenico Francois, ben cinque poesie dall’andamento lirico-narrativo, connotato da un’incessante tensione alla bellezza, alla luce, alla saggezza e alla trascendenza caratteristica della poetica del Bianchi da sempre. Ma ciò che colpisce d più nel testo è un’appena contenuta commozione, proveniente dal rapporto maestro-discepolo come fu quello dei due poeti, che non ha un’impronta personale ma è tutto a favore di un linguaggio universale disciplinato da profonda religiosità, pur essendo conseguente espressione del proprio sentire. La cura, sapiente e meticolosa, è di Franco Manescalchi, presidente e ideatore di Pianeta Poesia, e sa dare al tutto un segno sostanzialmente storico-culturale, per i sostrati scientificamente appurati di cui è gravida e per quella certa aura che sa d’antico fondo bibliotecario, a mezza via tra il poundiano e il borgesiano, che la rende preziosa. Un dispositivo, insomma, che mostra en ebyme un evento (la vita di Oxilia) che per umanità non è già nel tempo, in un dove che è senza alcun dove, forse anche alla Camerata a noi cara, perché ormai assunto a simbolizzazione dei valori dell’uomo. Tra l’ora istantanea e l’ora eterna, tra il passar via e l’andare infinito. Questo Giancarlo Bianchi ha saputo fare per tutti in generale e per noi appartenenti a questo antico sodalizio in particolare.

Dopo la parte dedicata al libro di Giancarlo Bianchi è stata la volta delle interviste, fatte a Martina Donati e Manuela Pana. Per quanto riguarda Lucio Giuliodori che, appunto, risiede a Mosca, il suo pensiero è stato mandato per email e letto dalla scrittrice Roberta Degl’Innocenti.

Samuele Montagna all'organo.

Di seguito il testo delle interviste:

Martina Donati

Un titolo è un mantra. Perché hai intitolato così la tua raccolta?

…(…)… “Chicche di Sole e di Luna” è una raccolta che narra luci e ombre di un periodo personale intenso e fortemente creativo durante il quale si sono alternati momenti di profonda gioia e acuto dolore. Ed è proprio per rappresentare questi attimi del quotidiano a volte così luminosi ed a volte così oscuri che ho deciso di usare la metafora del Sole e della Luna: due entità apparentemente contrapposte, l’uno fonte di luce e l’altra pallida ombra spesso oscurata e misteriosa. La Luna, inoltre, è spesso mia interlocutrice nelle poesie, mi è compagna nelle sere più malinconiche. “Chicche” sta invece a contestualizzare i suddetti momenti nella vita quotidiana: chicche come il termine locale per le caramelle, le stesse caramelle che la mia nonna mi regalava all’uscita da scuola, piacere giornaliero che identificava il mio piccolo e personale regalo. Quindi chicche come “perle” dei momenti più penetranti nello scorrere delle giornate, a volte i più dolci ed a volte i più amari, ma sempre quelli che generano poesia.

Poesia è anche comunicazione. Cosa vuoi comunicare agli altri?

(…)… Poesia per me è catarsi, è un messaggio privato a chi sa di leggere essendo il destinatario, è un’ode o una denuncia, può valere come dedica oppure come amaro boccone…

Ma oltre a tutto questo la poesia diventa per me un mezzo empatico. Generare negli altri un’emozione mentre leggono le mie parole, far sì che un significante si trasformi in un significato, ovvero qualcosa con un valore evocativo e ripetibile per le esperienze altrui mi tocca profondamente. Sapere che le parole che scrivo possono essere interpretate secondo i diversi stati d’animo del lettore e fatte proprie, condivise, mi entusiasma e mi fa sentire più vicina agli altri, in comunione anche se non necessariamente con le solite emozioni ed esperienze di fondo. Infatti le parole “comunicazione” e “comunione” hanno la medesima radice e identificano un atto che mette in relazione più menti e più vissuti, un qualcosa che genera un’unione emotiva collettiva ispirata da uno solo ma successivamente messa in comune.

E’ un po’ come per la musica: quando si ascolta una canzone o una composizione musicale si generano delle impressioni, delle suggestioni che vanno a risvegliare qualcosa di intimo in milioni di persone. E forse è per il matrimonio tra poesia e musica che vorrei un giorno tramutare i miei versi in canzoni, diventare autore per parole che si sposano con la musica e amplificano la loro risonanza…un po’ come durante questo recital in cui associamo le letture con la bellissima musica di questo organo e delle abili mani che la producono.

Sei contenta di appartenere all’istituzione “Camerata dei Poeti”?

…(…)…Quando ho sentito l’urgenza di scrivere ero ancora piccola e le mie parole rimanevano su foglietti o diari. Oggi, avendo ricominciato a scrivere e facendo parte di questa istituzione, mi sento accolta e tutelata in un ambiente dove tali espressioni vengono preservate e promosse, un ambiente fertile per scrittori giovani, dove l’esperienza e la frequentazione con chi ha all’attivo numerosi lavori e ampia cultura può far fruttare il germe della poesia di poeti in erba verso indirizzi più concreti. Grazie a critica e lodi, grazie alle conferenze qui tenute ed alla conoscenza con altri poeti e letterati, amatori o semplici frequentatori, il risultato che ne emerge è di arricchimento continuo. Non potevo sognare bussola o sestante migliori per il mio navigare in queste acque. Inoltre, in quanto giovani autori, costituiamo un punto di partenza per uno scambio innovativo con forme d’espressione originali o anticonvenzionali a volte diverse da quelle tradizionali e a volte no.

Tengo però a sottolineare l’importanza di trovarci qui per creare le basi per il futuro e portare avanti questa istituzione nel tempo. Purtroppo non sono in molti a promuovere la poesia e ad apprezzare questo tipo di forme espressive, che si rivelano essere una passione “di nicchia”. Penso che promuovendo le opere dei singoli si garantisca una visibilità che coinvolge anche l’ambiente di crescita di questi ultimi e quindi, anche della Camerata dei Poeti di Firenze e di coloro che ne fanno parte. Ciò permette una continuità nel tempo sia dell’esistenza, sia della fama culturale, sia della produttività della Camerata stessa. Generare il germe della poesia in nuove menti facendo sì che queste rinforzino e trasmettano a loro volta tale passione permette che tali istituzioni non vadano ad esaurirsi mai ed a mantenere il loro nome all’interno del panorama intellettuale italiano.

Manuela Pana

Un titolo è un mantra. Perché hai intitolato così la tua raccolta?

…(…)… “Radici d’anima” è il titolo della mia prima raccolta di poesie. Il perché di questo titolo trova la risposta già dentro di sé. Parto sempre da me, o meglio, dall’anima, per poi arrivare sempre lì. Mi piace scavare dentro, alle mie radici, quelle che a momenti sono forti e a momenti fragili, in quella parte meno esposta, quella che ha plasmato il proprio Io, per trovare Essenza ed essenziale. Il tutto è indagine o riflessione, come nello stesso punto di partenza o di arrivo che sia.

Poesia è anche comunicazione. Cosa vuoi comunicare agli altri?

…(…)…Spesso la poesia è un monologo con se stessi, una introspezione o un’emozione che esplode in versi. Quando viene condivisa diventa messaggio. Il poeta è un visionario, un missionario, un portabandiera ma anche un rivoluzionario, un pacifista, un portavoce. La poesia è uno status mentale, un modo di vivere o vedere, è l’essere se stessi e il mondo. Io sono questo e niente di tutto ciò, come posso dire tutto o niente di tutto ciò.

Sei contenta di appartenere all’istituzione “Camerata dei Poeti”?

…(…)…Per me appartenere alla Camerata dei Poeti di Firenze è una gioia. Poter seguire e imparare dai grandi letterati che ne fanno parte o hanno preceduto questa importante istituzione è un grande onore.

Lucio Giuliodori

Fino a che punto l'arte figurativa ispira la tua poesia?

…(…)… Negli ultimi tre anni l'arte figurativa ha avuto un ruolo importante, se non il principale. E' come fosse un canale di comunicazione aperto, spalancato, soprattutto il surrealismo contemporaneo, uno scenario sconfinato e decisamente affascinante. Con esso è come fossimo grandi amici che hanno sempre qualcosa da dirsi, c'è un interscambio costante, che si traduce in un flusso di coscienza che alla fine pare si materializzi in "poesia", se vogliamo dire cosi.. Ma per me in realtà è un "incontro tra due anime nude" come direbbe Florenskij.

Credi che la poesia serva come comunicazione con gli altri?

…(…)…La poesia è essenzialmente comunicazione interiore, di difficile interpretazione tra l'altro. Quello che arriva agli altri è sempre qualcos'altro, di diverso o di simile dipende dai casi, cioè dai lettori. Si tratta semplicemente di sintonie, di vibrazioni... Se si vibra alla stessa velocità allora sì, si potrebbe anche parlare di "comunicazione con gli altri", in ogni caso pero comunicazione noumenica, in quanto destino imprescindibile della poesia è l'immersione nel lato esoterico del reale: la parte inferiore dell'iceberg, quella che "da fuori" non si vede.

Una serata varia, interessante e dinamica con letture, interviste e l’ausilio della musica, un connubio che il pubblico ha dimostrato di apprezzare.

Giancarlo Bianchi, Memorie per Adolfo Oxilia
Prefazione di Lia Bronzi. Disegno in copertina di Sergio Rinaldelli.
Polistampa, Firenze 2011, pp. 56

Martina Donati, Chicche di sole e di luna
Prefazione di Lia Bronzi. In copertina photo di Chiara Cecchini.
Bastogi Editrice Italiana, Foggia 2011, pp. 62.

Lucio Giuliodori, Musica dentro / The iner music
Prefazione di Lia Bronzi. Copertina, cover art: Oleg Duryagin “Hear yourself”.
Bastogi Editrice Italiana, Foggia 2011, pp. 86.

Manuela Pana, Radici d'anima
Prefazione di Lia Bronzi. In copertina Daniele Gori, L’ultimo Angelo.
Bastogi Editrice Italiana, Foggia 2011, pp. 50.

Riprese televisive di Teletruria.


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