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Ascesa al regno degli immortali
al Bistrot de Vénise

Nell’elegante cornice del Bistrot de Vénise, organizzata dalla Casa editrice “Biblioteca dei Leoni”, si è tenuta, martedì 11 marzo 2014, la presentazione di due romanzi a sfondo storico, fra i quali “Ascesa al regno degli immortali” (2013) e “Ritorno al tempo che non fu” (2011) di Alessandro Pierfederici, ambientati nel periodo della Belle Époque triestina e viennese, e Ganymede e la notte dei cristalli di Franco Massari, del quale lo stesso Pierfederici ha redatto una lunga e approfondita recensione, pubblicata su Literary.

L’autore davanti all’ingresso del Bistrot de Vénise.

Presentato dall’Editore Luigi Crivellaro e dallo scrittore Paolo Ruffilli, i romanzi di Alessandro Pierfederici sono stati introdotto da una breve lettura, tenuta dallo stesso autore su invito di Ruffilli, e scelta aprendo casualmente il libro.

Ruffilli ha sottolineato l’interesse suscitato da un’opera scritta da un musicista che racconta di un musicista, soprattutto per la trattazione della vicenda ed ha evidenziato l’originalità della scrittura e dello stile dell’autore. Ha poi rimarcato la capacità di Alessandro Pierfederici di “trasformare in racconto qualsiasi cosa” e ne ha rilevato anche il talento critico nell’analisi e recensione di altri testi, talento da cui ha tratto giovamento anche il romanzo, nelle parti in cui l’analisi musicale si trasforma in narrazione e dialogo.

L’autore, primo a sinistra, con lo scrittore F. Massari, Paolo Ruffilli e l’Editore Luigi Crivellaro.

L’autore, rispondendo alle domande di Ruffilli, ha sottolineato gli aspetti psicologici e filosofici alla base del conflitto interiore che tormenta il protagonista, evidenziando il conflitto tra ideale e realtà che si risolverà nel passaggio da una concezione per la quale l’arte è il fine dell’intera esistenza ad una nella quale diventa il mezzo per raggiungere una diversa, maggiore consapevolezza di sé e del proprio ruolo nella storia.

Alla domanda dell’Editore sull’esistenza o meno di un‘arte ideale, l’autore ha risposto evidenziando l’impossibilità di un’arte completamente staccata dai limiti imposti dalla realtà della vita, per quanto l’impegno e l’entusiasmo di alcuni giovani musicisti con cui egli regolarmente lavora, soprattutto all’estero, gli ricordi in qualche modo l’utopia del protagonista Anton Giuliani.

L’interesse del pubblico intervenuto, partecipe, attivo e stimolato soprattutto dall’aspetto storico delle due opere presentate, ha suggellato un incontro culturalmente molto significativo, nel quale la presentazione letteraria è divenuta occasione di approfondimento e discussione, anche sugli aspetti pratici della scrittura e dell’attività dell’autore.

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