Servizi
Contatti

Eventi


Una dentro l'altra

Nell’ultimo anno le immagini semplici e sofisticate delle Matrioske fioriscono dappertutto, anche nei mercatini. L’immancabile signora col viso delle regine delle carte da gioco troneggia su bancarelle, e non soltanto di prodotti esclusivamente russi. Nei negozi ci sono stickers (etichette adesive), bamboline, cosmetici, monili, accessori per il cellulare, magliette e persino slip con la sua immagine.

Il boom dell’esotico e i sincretismi economici sono oramai luogo comune. Forse però non tutti conoscono la storia di questa deliziosa bambolina. A parlarcene sarà Pamela De Lorenzi, una delle più giovani e preparate esperte di fashion dolls a livello nazionale, collaboratrice di Barbie Magazine (i suoi “tutorial” su come acconciare o vestire Barbie stanno avendo un grandissimo successo fra le piccole lettrici), laureata in Fashion e Textile Design presso l’Accademia di Belle Arti NABA di Milano, nonché ottima blogger è un vero pozzo d’informazioni inedite e di anticipazioni).

Pamela De Lorenzi

moniji dolls

Matrioske

Kimmidolls

Barbie Darya (Russia)

Barbie Ken (Russia)

Barbie Mila (Russia)

 

Tezenis

 

Le Matrioske hanno un'origine assai più antica e forse più orientale di quella russa, non è vero?

Le Matrioske sono bambole di origine russa, risalenti alla seconda metà del 1800. Pare che l'inventore, Savva Mamontov, abbia preso spunto da alcune bambole di legno giapponesi, simili alla bambole Kokeshi, [È in corso a Torino (Palazzo Barolo) fino al 19 dicembre la Mostra “Ninbyō” di bambole giapponesi, con esposizione massiccia di pezzi e video realizzati sulla costruzione delle bambole.] che aveva comprato da un monaco orientale. Erano quattro personaggi racchiusi uno nell'altro. Da qui l'idea di realizzare la prima Matrioska, composta da otto pezzi, che ha fatto poi decorare da un artista popolare tradizionale russo.

A loro volta però i giapponesi sostengono che il famoso pezzo composto dalle quattro figure, da cui ha tratto ispirazione Mamontov, fosse in realtà stato realizzato da un monaco russo. Quindi si può dire che l'origine delle Matrioske sia un mix di fusioni e ispirazioni russe e giapponesi. Comunque per tradizione le Matrioske sono legate alla Russia.

Quanto possono costare Matrioske e Kokeshi?

Per entrambe troviamo pezzi di ogni prezzo e di ogni valore. Se parliamo di oggetti antichi originali il costo può salire di parecchie centinaia di euro per esemplari anche piccolissimi; se invece pensiamo alle classiche bamboline souvenir, prodotte in serie e di dubbia qualità, il costo è assai basso.

Recentemente molti designer hanno rivisitato queste bambole tradizionali, riproponendole in chiave moderna, come oggetti d'arredo, da collezione o di design. Per l’appunto, le Kokeshi sono tornate in voga grazie a due serie di vinyl toys: le Kimmidolls e le Momiji Dolls. Entrambe hanno costi ragionevoli che vanno dai 15 euro, per le serie basic, ai 35 euro, per le edizioni limitate. Ovviamente c'è sempre qualche eccezione che può costare di più, ma in linea di massima i prezzi sono accessibili, come per le Matrioske che si trovano nelle bancarelle dei vari mercatini dell'artigianato [link di un negozio dove si trovano in vendita le moderne reinterpretazioni delle Kokeshi.].

Kokeshi e Matrioske stanno influenzando molto il mercato occidentale?

Da quando sono tornate in voga per oggetti di design, sono state usate come fonte di ispirazione per intere collezioni di moda o di cosmetici o semplicemente come elementi decorativi. L'esempio più lampante è di Pupa, il brand di cosmetici, che ha proposto sia Matrioske che Kokeshi, in versione cofanetto per il trucco. Per non parlare poi del fashion system che ha usato queste bambole come ispirazione per colori, tessuti e stampe. Ultimo in ordine di tempo, forse, sono gli slip e le coulotte di Tezenis (collezione A-I 2010).

Orecchini con matrioske.

Come mai secondo te?

Un po’ perché i quaderni di tendenza suggeriscono le ispirazioni etniche, un po’ perché queste bamboline effettivamente piacciono al grande pubblico. Sono versatili, si prestano a motivi decorativi, a grafiche stilizzate ma di impatto. Anche i colori sono un fattore fondamentale: le decorazioni di queste bambole, sono talmente varie da poter essere adattate in qualsiasi contesto. Sia Kokeshi che Matrioske hanno significati positivi e benaugurali, quindi intrinsecamente racchiudono dei messaggi rassicuranti, che funzionano bene in una realtà tanto instabile.

E forse si prestano anche a qualche speculazione filosofica, specie quando si arriva all’ultimo pezzo, il più piccolo di tutte, ma non divaghiamo. Si possono, secondo te, collegare alle Barbie in qualche modo?

Che io sappia no. Barbie ha un'origine e un concetto di base completamente diversi. Ma di sicuro Barbie ha attinto dalla tradizione giapponese, come da quella russa, soprattutto nelle ultime uscite della serie silkstone, che sono proprio ispirate alla Russia. In un modello in particolare, Barbie Silkstone Mila, Barbie ha una gonna con stampate delle Matrioske. Barbie Fashionistas Cutie (seconda serie) invece, ha una borsetta proprio a forma di Kokeshi doll.

Tra Matrioske e Kokeshi, quale preferisci e perché?

Tra le due io preferisco le Kokeshi, più composte e riservate, anche se non disdegno le moderne reinterpretazioni delle Matrioske. Non c'è un motivo profondo dietro a questa scelta, penso di essere legata molto al fattore estetico degli oggetti e per puro gusto personale trovo più interessanti le bamboline Kokeshi.

Devo ammettere però che da piccola ho giocato parecchio con la serie di Matrioske di mia mamma... ecco, forse la mia preferenza è dettata dal fatto che le Matrioske le ho già ampiamente "esplorate", mentre le Kokeshi, ai miei occhi, appaiono ancora come una curiosa novità!

Se dovessi inventare tu una bambola, come la creeresti?

Bella domanda! ... A cui però non so rispondere, perché non ho una bambola ideale. Sono attirata dal “diverso” e ho sempre desiderato studiare “da vicino" i vari tipi di bambole presenti sul mercato. Per questo la mia personale collezione è molto variegata. Mi interessano potenzialmente tutti i tipi di bambole, anche se per ragioni affettive sono più legata alle moderne fashion dolls, tipo Barbie che, come per la maggior parte delle bambine occidentali, è stata il "primo amore" (e il primo amore si sa, non si scorda mai!).

Per tornare al succo della domanda, non sono una toy designer. Ma suppongo che rassomiglierebbe molto alla Barbie. Solo che Barbie esiste già, unica, inimitabile, da più di cinquant’anni.

Mini Matrioske (foto by Pamela De Lorenzi).

Pensi che anche le bambole spariranno e diventeranno virtuali video games o che le bambine manterranno vivi i loro “feticci materni”?

Le bambole non nascono solo per soddisfare i feticci materni delle bambine. Io per prima ho sempre preferito le fashion dolls ai bambolotti e raramente le mie Barbie interpretavano il ruolo della mamma. Ma soprattutto le bambole non appartengono esclusivamente ai bambini: spesso vengono create apposta per un pubblico adulto. A cominciare proprio da Matrioske e Kokeshi, che non nascono come giocattoli.

Le bambole, con ogni forma, dimensione e significato fanno parte della nostra cultura, sono proiezioni umane e per tanto credo che faranno sempre parte della nostra esistenza, anche in un futuro che si sta informatizzando sempre più. Certo forse potranno cambiare il materiale con cui sono fatte, l'aspetto, la modalità di gioco, ma manterranno la loro funzione originaria, manterranno il potere di immedesimazione e di proiezioni di noi stessi.

Le bambole sono da sempre parte integrante della cultura e della formazione umana, sia da piccoli quando ci giochiamo, sia da grandi quando le usiamo come oggetti d'arredo, porta fortuna, idoli religiosi, alter ego sul web e via dicendo. Secondo me, l'uomo avrà ancora e sempre bisogno delle bambole.

Casa editrice Ricordi

Casa editrice Ricordi

E pensare che all’inizio degli Anni Settanta le Matrioske erano guardate come spauracchi in Italia. La Casa editrice Ricordi le aveva utilizzate sulle copertine dei pezzi facili per pianoforte, composti da autori russi, sfidando pregiudizi e sospetti politici. Ma era sempre meglio girare la copertina in basso, soprattutto a Trieste, la città “mitteleuropea”…

La linea H DUE O di ombrelli by Veronesi.

 

Lindt: Schatz Zaren


rubrica


Literary © 1997-2024 - Issn 1971-9175 - Libraria Padovana Editrice - P.I. IT02493400283 - Privacy - Cookie - Gerenza